Sostegno alla genitorialità

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Il congedo di paternità obbligatorio 2019
è il diritto riconosciuto ai papà lavoratori dipendenti che, a seguito della nascita o dell’adozione del figlio, hanno diritto a cinque giorni obbligatori di assenza retribuita dal lavoro.
Il congedo obbligatorio dovrà essere richiesto presentando domanda al proprio datore di lavoro, ovvero all’INPS in specifici casi, e dovrà essere goduto entro il 5° mese dalla nascita, adozione o affidamento del figlio.
Ai cinque giorni obbligatori si aggiunge un giorno di congedo facoltativo di paternità, che tuttavia potrà essere richiesto soltanto se la madre rinuncia ad una giornata del proprio congedo di maternità.
Sia il congedo di paternità obbligatorio che quello facoltativo sono pagati al lavoratore dipendente da parte dell’Inps e l’importo dell’indennità erogata è pari al 100% della retribuzione ordinaria del lavoratore.
 Al lavoro fino alla data del parto
Alle lavoratrici può essere riconosciuta la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo il parto, per i 5 mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico specialista del Ssn o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro. Questa possibilità rimane comunque un’alternativa alla regola generale che vieta di adibire al lavoro le donne in gravidanza durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto e durante i 3 mesi dopo il parto oppure, a determinate condizioni, a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei 4 mesi successivi allo stesso. Così come resta vietato adibire al lavoro le donne in gravidanza durante i giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta.
Smart working postmaternità
La norma pone a carico dei datori di lavoro, pubblici e privati, che stipulano accordi per lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile (c.d. smart working), l’obbligo di dare priorità alle richieste di esecuzione del lavoro secondo la suddetta modalità avanzate dalle lavoratrici nei 3 anni successivi alla conclusione del congedo di maternità, ovvero ai lavoratori con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale.
Bonus asilo nido
Dalle ore 10 di lunedì 28 gennaio sarà attivo sul sito Inps il servizio on lineper richiedere il bonusasilo nido per il 2019, fino a un importo massimo di 1.500 euro su base annua, che può essere corrisposto, previa presentazione della domanda da parte del genitore, a beneficio di bambini nati, adottati o affidati dal 1° gennaio 2016 per contribuire al pagamento delle rette degli asili nido pubblici e privati autorizzati (c.d. contributo asilo nido) e in favore dei bambini di età inferiore a 3 anni, impossibilitati a frequentare gli asili nido in quanto affetti da gravi patologie croniche, per i quali le famiglie si avvalgono di servizi assistenziali domiciliari.
Per la presentazione della domanda occorre allegare la documentazione comprovante il pagamento almeno della retta relativa al primo mese di frequenza oppure, nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, la documentazione da cui risulti l’iscrizione.
Per i bambini di età inferiore ai 3 anni impossibilitati a frequentare gli asili nido, per la presentazione della domanda, occorre allegare l’attestazione, rilasciata dal pediatra di libera scelta, che attesti l’impossibilità del bambino di frequentare l’asilo nido per l’intero anno solare di riferimento, a causa di una grave patologia cronica.